Luca

 

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Mi chiamo Luca e vengo da una buona famiglia: mio padre ha sempre lavorato per non farci mancare mai niente e mia madre ha smesso di lavorare per dedicarsi a noi figli. Ho avuto un’infanzia felice, ho tantissimi bei ricordi. Arrivato all’adolescenza, la mia vita ha iniziato a sbandare, ho lasciato la scuola iniziando a lavorare ma i soldi che guadagnavo finivano velocemente per pagare i miei vizi. Sentivo la mia vita sempre più triste, vuota, spenta, e cercavo di riempirla con la droga, l’alcool, il gioco, ma tutto ciò non bastava. Era diventata un continuo indebitarsi e recuperare soldi non onestamente. Non trovavo una via d’uscita, più andavo avanti più cadevo in basso perdendo la mia dignità.

Ringrazio per quel giorno in cui mio fratello, tornando a casa, mi ha trovato in condizioni “non belle” e mi ha buttato fuori. Tutte le persone che prima mi giravano intorno sono sparite, solamente la mia famiglia mi è stata vicina accompagnandomi in Comunità. Avevo perso tutto e mi sentivo un fallito. Dopo una lunga notte, prima di rientrare a casa, mi fermai in un bar: lì vedendo una giovane coppia fare colazione con il loro figlio piccolo, ho sentito dentro di me di voler vivere nel bene anch’io. All’inizio non è stato facile adattarmi alla vita comunitaria, ma sentivo di essere nel posto giusto. I primi giorni erano lunghissimi, difficili, però la sera quando andavo a letto ringraziavo Gesù: ero felice di riuscire a vivere nel bene e di aver superato le difficoltà senza dover “evadere” dalla realtà.

Pregavo tanto per mio fratello Davide perché anche lui cambiasse vita ed entrasse in Comunità. Dopo due anni, quando ormai mi stavo rassegnando, è entrato al Cenacolo anche lui. Questo momento è stato importantissimo ed ha rafforzato la mia fede. Per me, ragazzo “tossico”, una delle difficoltà più grandi è quella di riuscire a vivere il presente senza perdermi nelle ferite del passato o nei “sogni” del futuro, e oggi voglio rafforzarmi come uomo e rafforzare la mia fede. Vedo bambini sorridermi, abbracciarmi, giocare con me; tanti sacerdoti, consacrati e famiglie che condividono con me i momenti belli e difficili del cammino: tutto ciò mi ha aperto sempre di più il cuore.

l momento più bello della mia vita l’ho passato ultimamente a Medjugorje: ho avuto la possibilità di andare qualche settimana nella fraternità dove c’è mio fratello. Una mattina abbiamo portato sul Podbordo, la collina delle apparizioni, una ragazza “speciale” su una barella. Arrivati ai piedi di Maria si è messo a piovere fortissimo: per proteggerla dall’acqua ci siamo abbracciati forte e lei ci sorrideva accarezzandoci il viso, e tutti e tre siamo scoppiati in un forte pianto di gioia. Guardando la Madonna mi sono sentito perdonato da Gesù per tutto il male del mio passato. Un anno importantissimo è stato quello vissuto in Casa Madre a Saluzzo. Ho avuto il dono di prendermi cura di un sacerdote anziano, ed è stata un’esperienza bellissima: sono potuto crescere nella fede, nell’amicizia e nella verità con i fratelli che erano con me. Più vado avanti, più sento di dover ringraziare e camminare, fidandomi di tutto ciò che Gesù mi chiede di vivere. Ora sono felice della mia vita onesta e semplice. I vuoti che sentivo dentro di me nel mio passato, li riempio con la preghiera e vivendo la carità. Ringrazio tanto Gesù perché oggi la Comunità è per me il dono più bello che poteva accadere nella mia vita.